PHILOFOBIA

Letteralmente significa: paura d’amare.

Tutti abbiamo delle paure, di vario genere, che viviamo ognuno con la propria intensità; la fobia è una cosa un po’ diversa, si tratta di una paura irrazionale, spesso paralizzante e che va a inficiare i rapporti sia interpersonali che sociali.

La fobia, in quanto tale, rientra nel disagio psicologico dove talvolta le reazioni possono diventare incontrollabili.

Ma torniamo alla philofobia oltre ad essere la fobia dell’amore in sé è anche la fobia di innamorarsi; ci sono dei “campanelli d’allarme” a cui prestare attenzione, vediamo quali:

  • Paura eccessiva della possibilità di amare e paura di potersi imbattere in un futuro partner
  • Allontanamento da situazioni o persone che ci riportano ad eventi spiacevoli o traumatici legati al passato
  • Risposta esagerata sia fisica che emotiva in una situazione di fobia.

Basti pensare agli attacchi di panico, alla loro origine e al perché si scatenano a volte in modo violento ed incontrollato

  • La persona, nel tempo, sperimenta la paura della paura, mi spiego meglio: riconoscendo la risposta esagerata di una fobia si coltiva la paura che possa arrivare un’altra crisi.

Purtroppo rappresenta un atteggiamento piuttosto diffuso che spesso interferisce sulla qualità della vita.

Ma perché nasce la paura dell’amore?

Attenzione però a non confondere la paura con una delusione; essere stati traditi o non corrisposti non è di certo la più piacevole delle situazioni, ma è un momento che si supera, si elabora e si va avanti, ma non rappresenta una fobia.

Chi sviluppa la fobia dell’amore è quella persona che teme le conseguenze che l’innamoramento può avere su di sé, vi faccio alcuni esempi:

  • Queste persone hanno la sensazione di essere per così dire scoperte, senza difese, estremamente vulnerabili nel rapporto
  • L’ansia legata alla possibile perdita dell’altra persona, quindi poca fiducia in sé e sfiducia nella capacità di intraprendere una relazione solida.

Un’altra possibile causa è da cercare nel rapporto famigliare, un bambino che avuto un’infanzia “fredda”, dove non si sente amato ne emotivamente né riceve mai manifestazioni d’affetto, diventa un adulto freddo, che ha subito e vissuto la freddezza e di conseguenza non sa in che altro modo rapportarsi, e soprattutto per non trovarsi più nella situazione che ha vissuto, diventa fobico nei confronti dell’amore.

Ovviamente questa problematica è piuttosto seria richiede un percorso con un professionista.