L’IMPORTANZA DI CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

Conoscere il proprio corpo è importante per tanti aspetti, non solo per la vita di coppia, ma anche per il rapporto con se stessi.

Non mi sto riferendo solo alla masturbazione, ma a capire come siamo fatti e come funzioniamo.

Conoscersi implica sentire e capire le esigenze ed i bisogni che abbiamo, significa cogliere i segnali che il nostro corpo ci invia costantemente.

E’ un aspetto che spesso viene sottovalutato, dato per scontato, mi vedo perciò so come sono fatto!!

Beh non è proprio così, esplorare il proprio corpo, capire che sensazioni ed emozioni né derivano, è un piacere, non c’è niente di male o di “sporco” anche se spesso per retaggio culturale, si pensa che sia una cosa da non fare.

Questo spesso porta ad una cattiva sessualità, vissuta a metà, precludendosi la possibilità di godere appieno della sessualità.

E’ importante capire e spiegare l’importanza di sapere come si è fatti, come si funziona ed il piacere a masturbarsi.

Vivendo un rapporto libero con il proprio corpo, avremmo maggiore confidenza anche con il corpo del partner; è fondamentale dirsi cosa ci piace ed indicare al partner cosa vorremmo fare e che ci fosse fatto; non c’è niente di male o di sbagliato, anzi l’errore è non farlo.

Che poi sono tabù e ristrettezze mentali, che ci siamo imposti per svariati motivi, o che derivano da stereotipi, o da un’educazione rigida, a precludere una sana ed appagante vita sessuale.

Da qui poi ci colleghiamo all’importanza di apprezzarci ed accettarci, se riusciamo a farlo noi, tanto più lo faranno gli altri.

Le persone sono molto diverse in questa dimensione, ho avuto donne che son cadute in depressione dicendomi: “le tette dei 20 me le scordo, adesso sono uno schifo”.

Certo che le tette dei 20 anni te le scordi, e vorrei ben vedere, ma non fai schifo, e perché mai dovrebbe essere così?

E’ chiaro però che se questo è il pensiero che si rivolge a se stessi è quello che “passerà” agli altri.

E poi ci sono donne che mi hanno detto: “la gravità c’è per tutti, ma vado benone così, mi godo tutto appieno”.

Non voglio dire che una è brava e una è sbagliata, notate però come l’atteggiamento diverso con se stessi si riflette poi nell’atteggiamento con gli altri.

Voglio condividere con voi un’esperienza che mi è capitata e per la quale ho chiesto supporto ad un collega; l’ho vissuta come un processo altamente formativo e che mi ha permesso di capire alcuni passaggi fondamentali.

Quando sembra che in superficie vada tutto bene, ma poi vedi che le radici non sono solide, ora vi spiego.

Ho incontrato una giovane donna, apparentemente solida ed equilibrata, il cui pregio è stato costruirsi una corazza a regola d’arte.

Alla fine arriviamo a parlare del suo trauma, avvenuto in giovanissima età, e per il quale, ha reagito annientando inconsciamente qualunque segnale di disagio che il corpo inviasse.

Un lavoraccio, ma per una vita è stata l’ancora di salvezza, che però purtroppo non porta alla guarigione.

Essere in grado di sentire accuratamente quello che sta accadendo nel proprio corpo rappresenta uno strumento potente nella terapia del trauma, poiché sentire il corpo, catalizzatore della memoria somatica, consente sia di rallentare che accelerare il processo terapeutico.

La capacità dei pazienti di avere consapevolezza del proprio corpo migliora l’efficacia di altre tecniche. La consapevolezza del corpo si riferisce alla presa di coscienza precisa del corpo da un punto di vista fisico: pelle, muscoli, ossa, organi, respiro, movimento, posizione nello spazio, ecc. Implica inoltre come si sta sentendo o sperimentando il corpo nel qui e ora: temperatura, tensione/rilassamento, dolore, formicolii, pressione, umidità (ad esempio mani sudate), battito cardiaco, brontolii di stomaco, vibrazioni, ecc.

Contrariamente a quanto si possa pensare, i pazienti di solito diventano meno ansiosi quando vengono incoraggiati a notare e descrivere le loro sensazioni corporee. Molti riportano che durante la terapia per il trauma, è un sollievo ricevere periodicamente domande sulla consapevolezza corporea.

 Quindi la consapevolezza del corpo può diventare una risorsa essa stessa, anche per abbassare e avere maggiore controllo sugli stati ansiosi.

Non tutti i pazienti sono uguali e per una parte di loro questo strumento non va bene, è troppo forte, per cui meglio non focalizzarsi sulle sensazioni corporee, ma piuttosto utilizzare altri strumenti finchè si arriverà spontaneamente alla percezione corporea.