• Sindrome di Rebecca

Sindrome di Rebecca

Mai sentito sentito parlare della sindrome di Rebecca?

Molto più comune di quello che pensate, adesso vi spiego di cosa si tratta, e vi do alcuni consigli per poterla gestire.

La gelosia, si sa è un sentimento piuttosto comune in amore, a patto che non diventi ossessione e che quindi crei problemi e danneggi la coppia.

Diventa una vera patologia quando non rimane diciamo circoscritta, ma quando cresce in modo esponenziale e diventa ingestibile tanto per chi prova questo sentimento, quanto per chi ne è vittima.

Un pizzico di gelosia è anche “salutare” dimostra l’interesse, è l’indice di quel giusto comportamento che fa percepire al partner che si tiene a lui/lei, che è importante, che si teniamo ad essere l’unico partner, altro discorso è controllare una persona, privarla della libertà in ogni cosa, porre divieti ed avere reazioni esagerate dinnanzi a situazioni normali che rappresentano la quotidianità.

Nello specifico, la Sindrome di Rebecca è una particolare forma di gelosia scatenata dal passato amoroso del proprio partner, chiamata anche gelosia “retroattiva” che spesso rompe l’equilibrio della coppia.

La curiosità ci può stare nel chiedere al partner qualcosa inerente al passato amoroso che ha vissuto, ma troppi dettagli, fino a diventare un’ossessione non è per nulla salutare; anche perché questo tipo di comportamento genera una serie di pensieri ossessivi che vengono poi portati nel presente della coppia, creando problemi fino ad arrivare alla rottura.

Vi faccio un esempio: chiedere in continuazione al partner di parlarci del proprio passato sia dal punto di vista sentimentale che sessuale, porta inevitabilmente in chi lo fa, a fare dei confronti, a volte a non sentirsi all’altezza o ancor peggio, se il partner in passato ha tradito o si è comportato in un determinato modo, spinge a pensare che lo farà ancora e che lo farà con noi.

In questo frangente, purtroppo, le rassicurazioni del partner, sono VANE.

Come vi dicevo poc’anzi, chi è affetto dalla sindrome di Rebecca, indaga continuamente ed in modo ossessivo, come se avesse il costante bisogno di tenere sotto controllo tutto, soprattutto il partner; proprio in questo momento si verificano due condizioni: la prima è che il passato non si cambia ed ognuno ha il proprio e secondo questo genere di atteggiamento diventa un circolo vizioso che imbriglia in pensieri ossessivi, ad immaginare situazioni che non esistono ed a non focalizzarsi sulla vita  di coppia presente, che non ha nulla a che fare con il passato, che è unica ed irripetibile.

La vita di coppia diventa pesante perché spesso ci sono degli scatti di rabbia o di aggressività ed impedisce alla coppia di crescere e d evolversi.

Ne soffrono sia uomini che donne, tuttavia ci sono delle differenze, vediamo quali: nell’uomo c’è una forte focalizzazione nel passato sessuale della compagna, non solo per un senso di competizione, di essere più o meno all’altezza, ma anche per non essere stato il primo uomo, il primo a cui si è concessa; infatti una delle domande ricorrenti è: “ti piace di più con me o come lo faceva lui?”

Al di la dell’atteggiamento e della domanda, uomini vi voglio dare un consiglio: se ha scelto voi è perché vuole voi, le andate bene così, e sessualmemte parlando, in un certo senso, il “primo” siete voi, perché l’amore con voi non l’ha mai fatto.

Le donne, invece, sono più cerebrali e quindi il pensiero va più che alla sfera sessuale, a quella sentimentale e legata alle emozioni; quindi cosa facevi con l’altra partner, dove andavi, che posti frequentavi, come trascorrevi il tempo con lei, cosa ti faceva star bene e via dicendo.

Ora al di la della differenza tra atteggiamento maschile e femminile, non cambia la sostanza, è comunque un atteggiamento poco produttivo, anzi dannoso, che spesso porta alla rottura.

Ad alimentare questa gelosia retroattiva è proprio immagine l’intensità del rapporto precedente, sotto ogni punto di vista, e questo crea nel rapporto attuale insoddisfazione e frustrazione.

Chiedere al partner cosa non abbia funzionato nel rapporto precedente o cosa l’abbia fatto stare male, di cosa fosse insoddisfatto è un discorso ma farne un mantra quotidiano su cui crearci altri mille pensieri, è SBAGLIATO e DANNOSO!!

Ci sono delle cause per cui si presenta questa sindrome, vediamone alcune:

  • Scarsa autostima, che può portare a pensare di dover competere con l’ex;
  • paura dell’abbandono;
  • esperienze traumatiche, come relazioni precedenti che hanno reso la persona sospettosa e che inducono paura di rivivere le stesse emozioni negative;
  • motivazioni legate a come è nata la coppia, che possono dar adito di pensare che il partner ha avuto passate situazioni dannose per il presente rapporto.

La gelosia retroattiva si può superare, soprattutto quando si sono individuate le cause; è fondamentale intraprendere un percorso individuale per metabolizzare quelli che sono stati i traumi o gli eventi poco piacevoli del passato, per poi passare ad un lavoro e percorso sulla coppia; questo per evitare comportamenti ed atteggiamenti dannosi, con sentimenti di rabbia e frustrazione che portano alla distruzione della coppia.

Un passo fondamentale è riuscire a fidarsi del proprio partner, di credere alle sue parole, ma soprattutto guardare ai fatti, in modo obiettivo e sereno.

Si può fare, si può superare, ve lo garantisco, però fatevi dare un aiuto, lasciatevi guidare, non rovinate la vostra coppia.