ATTIVO O PASSIVO NEL RAPPORTO?

Come vuoi impostare la tua relazione?

Attento a non confondere i termini, passivo non significa scemo, ma accomodante e forse non sempre funziona; attivo non significa prepotente, non vuol dire prevaricare l’altra persona, ma essere partecipi nel rapporto, mettersi in discussione per migliorarsi.

Vi voglio raccontare la storia di Pietro (nome inventato per privacy), quando si rivolse a me la prima volta, pensai che di me proprio non avesse alcun bisogno, ma non era così.

Ho davanti a me un uomo di circa 45 anni, molto pacato e tranquillo, sorridente, che candidamente mi dice: “non so se potrai aiutarmi, ma per me è già tanto poter parlare liberamente con qualcuno”.

Preferisco non fare domande, lascio che mi racconti quello che vuole, che parta da dove preferisce.

Mi dice che è separato da qualche anno, che ha dei figli, che con la sua ex è in rapporti diciamo pacifici per merito suo, non ama e non ha mai amato liti o discussioni, preferisce essere accomodante; preferisce nella vita in generale, il ruolo del mediatore.

Mi racconta dove abita, ci tiene a puntualizzare che quella casa l’ha scelta Angela (nome inventato per privacy) che a lui non piace ne la zona ne la casa, ma piaceva ad Angela, lei era felice.

Sostanzialmente lei decideva e lui eseguiva, consapevole di questo, lo faceva perché lei fosse felice, qualunque cosa gli chiedesse l’accontentava, per farla contenta.

Mentre mi racconta tutto questo comincio a capire il motivo per cui lei l’ha lasciato, ma preferisco non dirgli niente.

Dopo circa mezz’ora mi dice: “sai cosa mi ha detto quando mi ha lasciato”? Anche questa una situazione surreale ma ve la racconto dopo, lei gli dici me ne vado perché sei senza palle, io di uno che mi dice sempre si non so cosa farmene!

Lui mi guarda e mi dice: “cosa ne pensi”?

Penso che le palle le abbiamo tutti ma che a volte è più semplice e comodo non tirarle fuori, e poi ci si abitua a non farlo più.

Vi stavo dicendo prima situazione surreale, si perché lui rientra dal lavoro, la trova in camera che si fa le valige e le chiede se vada a farsi un weekend da qualche parte…..

Si però anche tu svegliati dai.

Comunque per farla breve lui non si era accorto di nulla, alle classiche avvisaglie non aveva dato peso, aveva volutamente trascurato la cosa, non aveva toccato l’argomento con lei, aveva lasciato correre, dicendosi E’ UN PERIODO PASSERA’.

Ora lei se n’è andata da quasi 5 anni si è rifatta una vita, ed i rapporti tra loro, sono pacifici, come vi dicevo prima.

Ora però anche lui vorrebbe ricominciare, si sente pronto; dopo essersi leccato le ferite per diverso tempo, ha preferito investire le sue energie nel lavoro e nei figli; nessuna donna, nessuna frequentazione, nemmeno l’avventura di una notte, NIENTE, ha delle amiche, nulla di più.

Mi fa quasi tenerezza quando mi dice: “sai che non saprei nemmeno da che parte cominciare”?

Poi mi dice che qualche appuntamento ce l’ha avuto e gli chiedo di raccontarmi come sono andati.

Uscite tranquille, una serata al pub, una birra e quattro chiacchere, un appuntamento e poi basta, tranne con una, una certa Anna (nome inventato per privacy), si sono visti per ben quattro volte, la cosa mi incuriosisce e chiedo se me ne parla.

Inizia a raccontarmi: Anna gli è stata presentata da un amico, è successo così, quella sera Pietro doveva vedersi con un amico per un aperitivo, l’amico tarda perché è incastrato con il lavoro, lo chiama e gli dice che finisce con la collega e arriva, al che Pietro, che è comunque un uomo socievole e solare, gli dice di portare anche la collega.

Dopo trenta minuti arrivano, Pietro mi dice che Anna sembra uscita dalla copertina di Vogue, bellissima e lui si sente a disagio.

Passano tutti e tre una serata piacevole chiaccherando e scherzando, prima di congedarsi Anna chiede a Pietro se gli va di scambiarsi i numeri, visto che uomini come lui in giro se ne trovano pochi.

Pietro è confuso, lusingato, un mix di emozioni che non sa spiegarsi e si scambiano i numeri.

Pietro va in ansia, non sa se e quando richiamarla, no forse è meglio un messaggio, no meglio chiamarla, ma poi per dirle cosa?

Che è stato bene che l’ha trovata interessante, spiritosa e bellissima? NO, non se ne parla proprio, chissà cosa penserà.

E cosa dovrebbe pensare mi chiedo io?

E finchè Pietro pensa, passano quattro giorni ed arriva la chiamata di Anna, qualche convenevolo e poi gli dice: “facciamo così io metto la casa e le birre e tu porti le pizze, ti va”?

E’certo che gli va e così alle venti è da lei.

Fanno notte fonda, tra chiacchere e raccontandosi tante cose di loro; a Pietro piace si sente in sintonia, sta bene con lei, forse con Anna potrebbe funzionare.

Poi Pietro si fa cupo e mi dice: “l ho vista altre due volte e poi lei mi ha detto che pensava di piacermi, pensava di interessarmi, perché per lei era così”.

Pietro non è riuscito a dire nulla, non è riuscito a dirle che è così anche per lui, si sente confuso smarrito, ha paura di sbagliare, ha paura che lei sia troppo per lui, si sono ripresentati i vecchi fantasmi del passato.

Anna si aspetta una qualunque risposta, che però non arriva.

E tutto finisce così; chiedo a Pietro come si sente e cos’ha provato; e subito butta fuori rabbia e frustrazione, una reazione che non avevo mai visto in lui e forse è la svolta.

Mi dice che non può pensare di passare la vita a compiacere qualcuno, senza pensare a quello che vuole lui, a ciò che va bene per lui; è stanco di mettere i suoi bisogni in secondo piano, alla sua ex moglie ha dato tutto senza fiatare, senza dire cosa non gli piaceva, ha subito passivamente per paura di perderla.

Alla fine cos’è successo? L’ha persa e si è preso pure dell’uomo senza palle.

Dopo che si è sfogato, mi ha guardata e mi ha detto di sentirsi meglio, di volere ricominciare di volere “tirare fuori le palle”.

Un bel sorriso e se ne va.

Abbiamo iniziato un percorso insieme, in salita e tortuoso, ma il primo appuntamento del nuovo Pietro è andato bene e ne seguirà sicuramente il second0.

Cosa vuol dire tutto ciò?

Pensare di tenersi una persona essendo sempre accomodanti in tutto e per tutto è SBAGLIATO, dire sempre sì non va bene, l’altra persona deve sapere chi ha davanti, pregi e difetti, dovete sentirvi voi stessi e mostrarvi per quello che siete.

Una donna non se ne fa niente dell’uomo che dice sempre sì e l’accontenta in tutto, non può funzionare, fidatevi.